Rabbia

Volate alto
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Ti immagino fiera, bella, consapevole e audace.

Vestita con un abito lungo e leggero come a voler mostrare, in un gioco di vedo e non vedo, le tue pronunciate e sensuali forme femminili. Sei bella e a guardarti provo ammirazione, mentre tu sei lì, eretta e sicura, sul monte, anzi in cima alle vette, con lo sguardo verso l’orizzonte, verso il futuro.

Dai le spalle al passato, a ciò che ti ha permesso di arrivare lì. Tu sai che lì è il posto giusto, è dove oggi devi stare perché ti meriti di “stare”. Nessun rimpianto, nessuna recriminazione. La vetta è il luogo dove poterti aprire, dove mostrare tutta la tua presenza e non c’è bisogno di pavoneggiare, no, no! Questo a te non interessa affatto! A te ciò che importa è semplicemente ESISTERE, come esiste la montagna, come esiste il cielo, il verde, l’azzurro, come esistono le nuvole e qualsiasi altra cosa ci sia al mondo. Ci sei anche tu e lo sai e ne sei grata e fiera.

Io ti osservo, cerco di conoscerti meglio e una domanda mi sorge spontanea: “Cosa desideri?”

Tu mi guardi e sorridi come se io già dovessi conoscere la risposta. Sto con il tuo sguardo che mi invita a sostare nella domanda che ti ho appena posto, ma non vorrei sbagliare e supporre qualcosa che non è. Tu mi volgi un nuovo sguardo, come a volermi dire: “Smettila di raccontartela! Tu lo sai!”. Resto ancora un attimo in ascolto e poi aggiungo: “Credo tu voglia essere libera, libera di essere con tutto ciò che comporta”.

Mi fai l’occhiolino e mi sorridi.

“Penso che tu voglia essere libera dalle catene, da un’immagine obsoleta, dalle aspettative, dalle pretese altrui e anche da quelle interne che ti hanno messo a tacere troppo a lungo”, aggiungo.

Ti guardo e ora non sei più sola. Accanto a te c’è una bimba; avrà tre o quattro anni all’incirca; ha una gonnellina a fiori. E’ molto carina. Lei ti guarda come se tu fossi la sua dea protettrice e anche tu le rivolgi la tua attenzione, strizzando il tuo occhio sinistro. Resto in vostra osservazione e provo gioia nel vedervi così. Ora ti stai inginocchiando. Le hai preso le manine; lei ti guarda un po’ timida, ma felice della tua presenza. Ha gote paffute e rosse.

E’ come se ti sentissi, anche se non sono così vicina. E’ più una vibrazione quella che avverto.

Tu la amai, sì! Tu la ami profondamente ed è come se la tua cura, la tua attenzione, il tuo atteggiamento nei suoi confronti la facessero sentire non solo vista, ma presa sotto un ala protettrice.

E’ così pura lei che il mio cuore si riempie e si gonfia in una frazione di secondi.

Quella bimba non ha alcuna colpa, non ne ha mai avuta. Era solo una bimba. Tu la guardi e insieme a te la guardo anche io. Le dici scusa per gli altri, per chi non ha potuto, saputo, voluto, ma ora ci sei tu, che puoi, sai e vuoi e di certo non hai alcuna paura, alcun timore nel prenderti cura di lei, anzi è tutto ciò che più desideri.

La bimba è gioiosa e felice della tua presenza. Ti mette le mani al collo e tu la accogli con una dolcezza che sai avere ed essere con chi lo merita e lei lo merita!

Ora sulle tue spalle è apparso un mantello luminoso. Pura luce che scalda e avvolge.

Tu e lei, mano nella mano, ferme e in piedi sulla cima, mentre tu le mostri, come una guida, la bellezza del panorama e di tutto il mondo davanti.

Grazie di esistere!